venerdì 24 marzo 2017

Segnalazione "L' INCENSIERE" di Valerio Dalla Ragione.

Buongiorno lettori!
Come state? Noi bene. La primavera è giunta! Chi è felice? Le vostre blogger lo sono e molto!
Anche se il tempo in questi ultimi giorno è un po' pazzo!
Comuuunque.
Oggi siamo qui per presentarvi un romanzo che a noi sembra davvero interessante!


Titolo: L´incensiere
Autore: Valerio Dalla Ragione
Data di uscita: 11 Gennaio 2017
Editore: Lettere Animate
Genere: Fantascienza/distopico/storico/assurdo
Pagine: 382
Formato: Momentaneamente solo cartaceo (€ 16.50). Formato digitale: 2.99 



TRAMA:
Con vostra grande sorpresa vi scoprite essere lo scomodo bersaglio della classe dominante della vostra città, una città dove centotrenta milioni di persone vivono con lo spettro di un conflitto che potrebbe annientare le loro esistenze. Mentre la corruzione dilagante ingloba la vita politica e un monarca semi-umano getta le fondamenta di una nuova società, la morte a cui vi hanno predestinato potrebbe non essere la vostra unica opzione: dimore imperiali oltre la via della seta, autostrade informatiche, etnie robotiche sepolte dal tempo e cerimonie del tè in un pomeriggio d'autunno si mostreranno nel campo delle vostre possibilità. Fra i riflessi distorti di una metropoli dormiente e le notti di delirio nella ferocia di un'altra epoca, vi chiederete se le domande sulla vostra vita e quello che vi circonda valgano la pena di essere poste.



Biografia autore:

Toscano, classe ´95. Dopo essermi diplomato al Liceo Classico F. Petrarca di Arezzo, sono studente di laurea triennale in economia alla Copenhagen Business School. L´incensiere è il mio secondo romanzo - il primo, Selène, è stato pubblicato nel 2015 da Lettere Animate Editore. Coltivo la composizione al pianoforte e la lingua cinese nel tempo libero.




ESTRATTO: 

Ciò che voleva fare era in realtà molto più difficile di mettere sottosopra l'intero sistema di comunicazione dati della capitale Selène: doveva avventurarsi in un'altra sfera dati. Prese un minuto per prepararsi psicologicamente e fisicamente: non lo aspettava un lavoro tanto semplice. Quando fu pronto, si catapultò sulla tastiera olografica e generò un migliaio di ponti falsi alla rete reduiense per depistare quello vero, quello con cui avrebbe fatto il salto. Gli amministratori della rete reduiense se ne accorsero subito, forse aiutati da qualche bot, ma nel frattempo il monakhòs si era già intrufolato, come un comune spettatore, nel via vai dei dati che svolazzavano per Redui. Riuscì a mascherare il suo ponte facendolo passare attraverso il satellite in orbita Spejl, e da lì a una delle tante sonde reduiensi inutilizzate dall'inizio della guerra. Dalla sonda riuscì ad aggrapparsi alle frequenze della colonia reduiense Iod così che figurasse come un semplice navigatore informatico della colonia. Una volta che fu dentro la rete reduiense, fece breccia negli archivi e nelle piazze virtuali con altri codici ben più complessi: non capitava di rado che dovesse immettere il fattoriale di numeri a cinque cifre nel giro di pochi minuti, chiavi d'accesso che spesso cambiavano più in fretta di quanto lui potesse scrivere. Dopo qualche decina di tentativi, riuscì a rendersi completamente invisibile anche lì e poté permettersi di rilassarsi per un momento. Aprì una delle cosiddette “autostrade”, dei vecchissimi canali di trasferimento dati riguardanti unicamente la comunicazione fra privati che gli inventori della rete informatica reduiense, un millennio prima, avevano creato, ma che con il tempo non erano stati cancellati né modificati quando altre forme più avanzate di trasferimento dati furono introdotte. Le autostrade rimanevano allora come sepolte nell'archeologia virtuale di Redui, in quanto non avevano più alcuna utilità, ma erano ancora perfettamente funzionanti: Lav Pat'Nab era vicino come nessuno mai ai gangli della comunicazione privata reduiense. Leggeva insoddisfazione, molto disagio e malessere diffuso, e dovette concentrarsi sul suo obiettivo: riuscì a rintracciare dei frammenti, dei barlumi della rete privata di una famiglia distrutta da tempo. Si agganciò agli estremi della figlia, che figurava ancora come una bambina – ma che Lav Pat'Nab sapeva benissimo non essere più tale – e si lasciò trasportare dalla corrente. Come un topo si divincolò fra gli altri canali in cui rischiava di rimanere invischiato, e giunse infine alla porta d'accesso al terminale di quella bambina cresciuta. Si prese il suo tempo, si massaggiò le tempie e gli occhi. Entrò, violentando i sistemi di difesa informatici, e strinse in pugno ogni macchina, ogni schermo, ogni lampadina che facesse capo a quel computer. Ma, di nuovo, non era lì per rompere macchine o bruciare lampadine: accese lo schermo che riteneva fosse quello più interessante e la relativa videocamera. L'immagine di Euerghete gli si materializzò davanti agli occhi. I capelli lisci, mori e squadrati della Vestale maggiore erano sempre gli stessi di un tempo. Euerghete si girò verso lo schermo acceso e a sua volta vide il monakhòs stringere l'ologramma della tastiera di fronte a lei.


Che ne pensate?
A me incuriosisce molto! Prossimamente uscirà una doppia recensione!
Cari lettori, vi abbiamo detto che vi avremmo riempiti :*
Vi auguriamo una buona giornata, alla prossima!
VIOLET&ROSE

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