lunedì 28 novembre 2016

Recensione: | "Possessum" di Silvia A. G. Mirth | Prima parte

Buongiorno a tutti bookworms!
Benvenuti in un nuovissimo post. Ci scusiamo se in questo ultimo periodo non stiamo pubblicando molto, ma Violet è super impegnata con l'università e Rose sta lentamente uscendo da un forte reading slump (povera me) e nell'ultimo periodo si è concentrata principalmente a terminare "Il Trono di spade". (Dio, è la perfezione fatta a telefilm)
Ma non preoccupatevi, troviamo sempre del tempo per i nostri topi di biblioteca preferiti, per questo, oggi, per voi abbiamo la prima parte della recensione di Possessum, fatta da Rose!
Enjoy it! ;)


TITOLO: Possessum
AUTORE: Silvia A. G. Mirth
SERIE: Possessum #1
USCITA:  31 Luglio 2016
PREZZO: 18.00 €
EDITORE: A. CAR.
GENERE: Paranormal Thriller

Trama:
Règine Imbert ha vent’anni, parigina doc e studentessa di Arti e Beni culturali alla Sorbona, partecipa assieme ad un gruppo del corso di archeologia ad uno scavo a Cerveteri, in Italia. Tra gli studenti c’è Etienne, giovane dell’alta società parigina che Règine malsopporta. I due ragazzi vengono accoppiati per il laboratorio ed è proprio durante lo scavo che ritrovano un’antica urna cineraria di origine etrusca. Da quel momento i loro destini saranno legati inesorabilmente. Infatti, legati da entità invisibili, Règine ed Etienne si ritrovano a combattere un nemico di cui non conoscono nemmeno il nome o la forma e quello che era nato come un gioco si trasforma lentamente in un vero e proprio incubo ad occhi aperti. Ricerche dopo ricerche, visite alle personalità più misteriose e particolari di Parigi e sogni di antiche civiltà oramai estinte, porteranno i due a vivere una realtà che mai avrebbero immaginato. Un romanzo paranormale dai toni thriller e una sola domanda fondamentale: come puoi combattere il male se il vero nemico è dentro di te?


ROSE
Quando leggete la trama di un libro, sapete già se il libro può piacervi oppure no. Se vi piace e vi cattura, vi aspettate che il libro sia bello, metteteci anche una  cover stupenda e siete pronti e carichi per una nuova avventura. 
Ma quando avete queste aspettative e il libro alla fine non era tutto quello che vi aspettavate ci rimanete male, vero? Questo è successo a me con Possessum.
Vorrei comunque, ringraziare Silvia per aver dato a me e a Violet la possibilità di leggere il suo libro. 
Avviso: se voi lo avete letto e vi è piaciuto, sono super contenta per voi, a me, però, non è successo, quindi, come per ogni recensione che scriviamo, vi ricordiamo che questa è solo la nostra opinione. Ammetto che se lo avessi letto tre o quattro anni fa, forse lo avrei apprezzato molto di più.
Vi spiego a grandi linee la trama.
I nostri due protagonisti sono Règine e Etienne. Entrambi frequentano l'ultimo anno all'università di Sorbona, in Francia e studiano arte e beni culturali. Dico fin da subito che i due non si sopportano (poi vi spiego il motivo).
Un giorno, però, durante una gita scolastica a Cerveteri, in Italia, i due sono costretti dal professore a lavorare in coppia durante un scavo archeologico. Scavando trovano un'antica urna etrusca. Règine non vuole aprire l'urna, ma facendosi convincere da Etienne, i due la aprono. Quel momento, per loro, ha segnato l'inizio di tutto. 
Ad entrambi iniziano a succedere cose molto strane, come ad esempio strani sogni, allucinazioni e molte altre cose innaturali. Durante il corso del libro, vedremo Etienne e Règine cercare di capire cosa è cambiato nella loro vita e dentro di loro.

<< La mia immagine nello specchio aveva qualcosa di sbagliato, di distorto. Più fissavo me stessa più i miei zigomi si facevano scavati, divorati da qualcosa d'impalpabile  e invisibile, qualcosa che stava dentro di me, che non potevo controllare>>

Forse non tutti saprete che uno dei miei generi letterari preferiti è proprio l'urban paranormale, anche se arrivati a questo punto penso sia abbastanza chiaro. Come potete capire, Possessum è classificato come uno di questi quindi ero super entusiasta della lettura. 
In passato, ho letto molti altri paranormal/mistery, ad esempio "Mara Dyer" e come quest'ultimo, questo genere di libro deve avere il potere di metterci in ansia e di farci prendere paura durante alcune scene. 
Con Possessum questo non succede, infatti mentre leggevo, purtroppo non riuscivo a sentire niente.
Avrete capito ormai che a me il libro non è piaciuto, ma vorrei spiegarvi il perchè di ciò.
Parto diretta con Règine, la nostra protagonista.
E' una novità che io e le protagoniste non andiamo d'accordo? No, direi di no. Sapete che ho una lunga lista di personaggi che non mi sono piaciuti e mi dispiace dirlo, ma Règine si è appena aggiunta. 
Le protagoniste di libri fantasy e YA dovrebbero essere forti, intelligenti, giovani ragazze che rispettano loro stesse e i loro principi e che non devono dipendere totalmente da qualcun altro.
Essendo la fascia dedicata ad un pubblico giovane, trovo sia giusto fornire loro un sano esempio di personaggi, un qualcuno a cui possano aspirare e  che insegni loro qualcosa.
Se devo descrivere Règine in tre parole dire: in alcuni tratti troppo acida, odiosa e nevrotica.
Come vi ho accennato prima lei detesta Etienne.
Vi starete chiedendo, ma cosa cavolo le ha fatto questo francesino DOC? La risposta è niente, sfortunatamente.
La sua unica colpa è quella di essere un donnaiolo. Il fatto è che l'ex di Règine era uno sciupa femmine proprio come Etiènne, lei ne è uscita con il cuore spezzato, e quindi crede che tutti i ragazzi a cui piace divertirsi siano come lui. Etienne compreso.
Okay, posso completamente comprendere che il tuo ex ti abbia ferita con crudeltà, ma non puoi odiare Etienne per questo, non lo conosci davvero, non ci hai mai fatto conversazione, nonostante i due siano conoscenti da diversi anni. 
Per la prima metà del libro, ritroviamo Règine che continua a ripetere che non diventerà mai una delle tante ragazze di Etienne, che non è una ragazza facile e così via. Anche l'intero universo sa che i due staranno assieme. E ciò succede troppo improvvisamente e la cosa mi ha spiazzato non poco. 
Al 35% del libro si odiano, al 40% si baciano e fanno l'amore.
Ma anche no, secondo me questa è ipocrisia. 
Da quel momento loro in poi, loro si amano da impazzire, morirebbero l'una per l'altro.
Vorrei ricordare che loro non si conoscono. Sì, sono conoscenti da 7 anni, ma  hanno iniziato a parlare davvero durante la gita scolastica a Cerveteri, anche lei dice che non si conoscono. Ripeto, tutto questo mi risulta a pelle troppo improvviso. Inoltre lei diventa dipendente da lui, se lui non le risponde al telefono entra in crisi.

Ora passiamo ad Etienne.

«Fino a ieri ti guardavo e pensavo che la morte ha i tuoi occhi e il tuo sorriso» sussurrò scostandomi appena la maglietta, sfiorandomi il fianco mentre io tiravo indentro la pancia, sospirando. 
«E oggi?» azzardai, e lui si chinò su di me.
«Oggi vedo solo quanto sei bella e quanto ti voglio» soffiò sulle mie labbra, qualche attimo prima di baciarmi.»

Etienne è un ragazzo bello, forte, intelligente, biondo dagli occhi azzurri e, come detto prima, donnaiolo. Il classico ragazzo dei libri New e Young adult, niente di nuovo. E per carità, ci sta, leggiamo YA proprio per quello, per la sicurezza che ci danno i classici personaggi tipo.
Tra i due protagonisti preferisco di gran lunga lui. Al contrario di Règine, Etienne cerca di capire quello che sta succedendo, fa le dovute ricerche, trova una medium e riesce (non si sa come) a rintracciare l'urna, mentre lei, solo un paio di volte cerca in internet i suoi sintomi. Non ha un ruolo di fatto attivo in tutto quello che le succede, posso capire la sua paura e l'orrore per tutte le stranezze che le capitano, ma speravo davvero che prima o poi reagisse e cercasse di venire a capo del puzzle.
Pe quanto fosse una situazione difficile, mi aspettavo di più da Règine.

Inoltre, sapete che io AMO l'ironia, amo i libri che riescono a farmi ridere, ma quando di ironia ce n'è troppa e troppo sforzata, la cosa mi infastidisce. Una cosa che sia io che Violet abbiamo notato è che ci sono troppe battute a sfondo sessuale. Se ce ne fossero state una volta ogni tanto, per me sarebbero state benvenute, ma qui ce ne sono ogni volta che parlano. Non dico che sia giusto porre un limite alla libertà d'espressione sessuale o che non rispecchi la realtà di molti ragazzi, però il troppo alla lunga stanca e qui non fa eccezione.
Ad esempio, in una scena c'è Etienne che compra un vestito da mille euro a Règine, lei, ovviamente, dice che i soldi glieli ridarà appena gli avrà, lui le risponde che potrà ripagarlo in un altro modo, se state pensando che ha fatto il riferimento al sesso, pensate anche bene.
Ce ne sono molte altre di battute così ed arrivata ad un certo punto, non ne potevo più.

Poi, più volte lui ripete la frase «Sei troppo bella perché ti lasci morire>>
Non so se ho dato io un'interpretazione sbagliata alla frase oppure non l'ho proprio capita, ma l'ho trovata una frase un po' brutta sinceramente. Scusatemi, se lei fosse brutta? La lasceresti soffrire in agonia?
Probabilmente, Etienne faceva riferimento alla sua bellezza interiore, ma trovo che ci siano diversi modi più adeguati per esprimerlo.
Un'altra cosa che mi ha dato fastidio è quando loro, dopo un 43% del libro, a mio parere troppo in là con la trama, iniziano a capire da dove si è originato il pandemonio.
Bene, finalmente, se non fosse che è stato il "nemico" a suggerirglielo. Se non fosse stato per lui, loro lo avrebbero capito probabilmente solo alla fine. E' come se io dessi un esame e di fianco avessi già tutte le risposte, ma non riuscissi a coglierle.
Come avete intuito, il problema è sorto per aver aperto l'urna etrusca. Si capisce benissimo leggendo anche la trama, ma loro ci impiegano un 43% di libro per capirlo, aiutati dal "nemico".

Okay... queste sono le cose che più mi hanno lasciata perplessa e che non hanno avuto un buon impatto sulla mia esperienza di lettura, però ce ne sono altre che mi hanno colpito positivamente.
Ad esempio, la scrittura di Silvia è molto fluida ed articolata, il libro, infatti, si legge velocemente e con un buon ritmo (io ci ho messo anni per colpa dello slump). Inoltre ci sono riferimenti a Shadowhunter che mi hanno fatta fangirlare e non poco. 
Altra cosa che ho apprezzato è che dalla seconda metà del libro ci sono scene paranormal thriller sviluppate molto bene e che creano la giusta suspence, dando un'atmosfera accattivamente al tutto.
Dico un'ultima cosa velocemente, altrimenti la recensione viene lunga come un libro di George R.R. Martin.
Ho adorato la mitologia etrusca su cui si basa il libro. Ho letto di miti greci, romani, egizi, nordici (riferimenti a Rick Riordan puramente casuali), ma mai etruschi e la cosa mi ha incuriosito assai. Appena pubblicata la recensione andrò di sicuro ad informarmi di più su questo mondo affascinante e sconosciuto.
E' evidente che il libro dal mio punto di vista ha avuto più bassi che alti, ma la storia ti prende tutto sommato, per questo, quando usciranno, leggerò i seguiti per sapere come continua il tutto.

VOTO: 

Ed ecco a voi la prima parte, successivamente nei prossimi giorni arriverà anche la versione di Violet, quindi non cambiate canale.. ehm blog! ;) Ad ogni modo, avete letto questo libro? Se sì, che cosa ne pensate, come l'avete trovato? Fatemelo sapere nei commenti, attendo curiosa! 
Baci cari bookworms e alla prossima! 

-Rose

1 commento:

  1. lasciato un commentino ( mica tanto ino ) su facebook dato che blogspot non mi permetteva di pubblicarlo dato la lunghezza

    link ~

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